L'idea gravissima di abbandonare una quota dei fondi del Pnrr si è fatta più concreta dopo le parole preoccupanti pronunciate da Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. Una scelta rinunciataria che indica l'incapacità del governo di affrontare questa sfida epocale. Sventolare bandiere bianca è la drammatica ammissione dell'inadeguatezza a gestire i dossier più delicati. Tra le opere che rischiano di saltare a causa delle incertezze del governo c'è il raddoppio ferroviario della linea Orte-Falconara a cui sono stati destinati quasi 500 milioni di euro nel PNRR. Sarebbe gravissimo non cogliere l'occasione di potenziare le direttrici ferroviarie trasversali tra l'Adriatico e il Tirreno nel centro Italia, rinunciando alla possibilità di avvicinare maggiormente le Marche alla Capitale. Aspettiamo da troppo tempo infrastrutture adeguate che ci facciano uscire da un isolamento che penalizza enormemente l'economia territoriale. È del tutto evidente che un'ennesima battuta d'arresto nel collegamento verso Roma rappresenterebbe un colpo gravissimo per lo sviluppo della nostra regione. Per questo - anche dopo le allarmanti notizie diffusesi a mezzo stampa- abbiamo interrogato il governo per sapere se davvero la realizzazione dell'opera è a rischio e con essa le risorse stanziate nel PNRR. E, inoltre, se l'esecutivo intenda garantire ulteriori risorse alla regione Marche attraverso altri canali di finanziamento per realizzare opere infrastrutturali indispensabili per lo sviluppo e la crescita dei territori interessati. Ci aspettiamo che si faccia tutto il possibile per portare a compimento l'opera. Il governo dia risposte chiare. Il caos totale che regna sull'implementazione del PNRR rischia di essere una scure sul futuro del Paese e lo sviluppo dei nostri territori". Così i deputati marchigiani del Pd, Irene MANZI e Augusto Curti.

Nell'accesa diatriba che si è aperta sulla musica negli spazi di Meta, è necessario favorire una soluzione che garantisca la fruibilità della musica per gli utenti e la giusta remunerazione per i creatori di contenuti, per tutti quei lavoratori della creatività che sempre sono sotto retribuiti e spesso nemmeno considerati come lavoratori. In Italia questo settore non è regolato, giustamente, solo dalle leggi di mercato, ma si basa sull' assunto di una tutela rafforzata del lavoro dell'ingegno, come soggetto prezioso, di valore pubblico. Per questo riteniamo che sia fondamentale che - già dal tavolo convocato nei prossimi giorni al Ministero della Cultura - il Governo eserciti ogni forma di moral suasion per avvicinare le parti, nel rispetto dei principi della direttiva europea del 2019. È una questione - quella tra Siae e Meta- che non può essere affrontata solo in un'ottica nazionale, visti i soggetti e gli interessi in campo, prendendo ad esempio anche gli altri Paesi dell'Unione Europea, tenuti al rispetto della direttiva europea sul diritto d'autore. Si tratta di capire quali nuovi strumenti e aggiornamenti degli esistenti siano opportuni per evitare situazioni come l'attuale e anche come si può garantire un maggior sostegno alle nuove realtà creative, ai soggetti più deboli, all' individuazione e all'emersione di nuovi talenti.

Ennesima intervista del Ministro Valditara in cui si annunciano tante novità ma come al solito non si fanno i conti con la realtà. 

Su assunzioni e formazione docenti soltanto affermazioni generiche: il Ministro parla di un concorso che non finirà mai per settembre e, nel frattempo, si rischia di nuovo di non avere insegnanti per tutte le cattedre. Si allude a un piano straordinario di reclutamento extra PNRR di cui non sa niente nessuno. Il tutto mentre ancora attendiamo- nonostante ripetute sollecitazioni- risposte dai Ministri dell’Universita’ e dell’Istruzione sui nuovi percorsi di formazione iniziale dei docenti previsti dal decreto legge 36 del governo Draghi. 

 

Sarebbe opportuno che il Ministro venisse in Commissione a riferire: su temi così importanti ci si dovrebbe confrontare in Parlamento e non fare annunci e promesse sui giornali.

 

Nei giorni scorsi, in una delle sue numerose uscite pubbliche, il Ministro ha dichiarato che il Pd vuole solo disoccupati e che serve più lavoro e non solo cultura. Considerazioni sbagliate e superficiali, che non tengono conto della dignità di tutti i percorsi scolastici e della complessità dei saperi. Ma è il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione con il suo parere al provvedimento istitutivo della figura del docente tutor che offre la migliore risposta: la valorizzazione dei soggetti in formazione non deve essere finalizzata solo all'inserimento nel mondo del lavoro, ma anche alla piena acquisizione dei diritti di cittadinanza di tutte le persone. Forse servirebbe un supplemento di riflessione.

Perché ad oggi quella delineata dal Ministro è una visione, in realtà, classista e fintamente democratica della scuola.

 

La formazione è un tema essenziale e significativo ma collocarla- come fa il decreto del Ministero- nel solo triennio della scuola secondaria di secondo grado, ignorando il momento strategico di snodo nel passaggio tra il primo e il secondo ciclo. Mentre è proprio nel primo biennio della scuola secondaria di secondo grado che si collocano gli indici più elevati di dispersione scolastica. 

Il docente tutor immaginato da Valditara non si colloca in una prospettiva generale di sistema: si fanno fare al docente 20 ore di formazione online, mentre per le funzioni che è chiamato a svolgere sarebbe necessario favorire anche una formazione laboratoriale.  In più è troppo elevato il numero di studenti assegnato mentre  la funzione dovrebbe coincidere con il gruppo classe per offrire un’attività di orientamento realmente efficace allo scopo. 

Tanti aspetti di merito che- come sempre- le roboanti dichiarazioni del Ministro eludono.

Ascoltare l'intervista del Ministro della Cultura stasera è stato imbarazzante. Nessuna visione del Paese, banalità, faziosità, caricature e qualche accento no vax tanto per condire. Sui direttori dei musei "stranieri" poi un capolavoro: ma lo hanno aggiornato sull'esistenza dell'Unione Europea o siamo al rilancio dell'autarchia? Sangiuliano mostra ogni giorno la sua inadeguatezza, chi di dovere ci rifletta.

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