Da Sgarbi toni sguaiati e scomposti, si difenda dai fatti contestati.
La mia replica all’attacco violento del sottosegretario.
«La vendetta è volgare come il rancore».
Grazie ai tantissimi che mi hanno espresso solidarietà.
Non entrerò nel personale, come invece fa il sottosegretario Sgarbi. Credo che la Politica sia altra cosa dalla polemica e dall’insulto. Piuttosto desidero spiegare le ragioni della mozione di sfiducia presentata nei confronti del sottosegretario Sgarbi. Un atto parlamentare che pare lui abbia vissuto come un’offesa di lesa maestà.
Il tono volgare, per non dire velatamente minaccioso di Sgarbi, è la reazione a questa mozione che abbiamo depositato insieme ai deputati del Pd, del M5s e di AVS. Avrei discusso volentieri con lui in Parlamento, ma non è stato possibile: gli imbarazzi nel governo - quelli di Meloni e Sangiuliano - non permettono più al sottosegretario di fare ingresso nelle aule parlamentari. E infatti Sgarbi non era presente al dibattito alla Camera! Come lui stesso ha ricordato in alcune interviste non ha contatti con Sangiuliano da quando il Ministero, e non le opposizioni, ha trasmesso all’Agcom gli atti per sue presunte violazioni della legge sul conflitto d’interesse. Non la sottoscritta, non il Pd, non Il Fatto quotidiano, non Report, ma il Capo di gabinetto del ministero! Per non parlare delle forti pressioni che il sottosegretario sta ricevendo da quando è stata comunicata dalla Procura di Macerata - non dai giornali- la sua iscrizione nel registro degli indagati per autoriciclaggio di beni culturali. E da quando i Carabinieri del Comando di Tutela del beni culturali - non i giornali - che dipendono dal Ministero della Cultura, gli hanno sequestrato il dipinto al centro dell’inchiesta che lo vede indagato. Un dipinto che – se l’indagine sarà confermata – è stato rubato, deturpato, tagliato, modificato. A tal riguardo, nella mozione ricordiamo che Sangiuliano ha attribuito a Sgarbi, tra le altre, le “funzioni di sicurezza del patrimonio culturale”. Non spetta a noi deputati emettere sentenze e il procedimento penale dovrà fare il suo corso, consentendo al sottosegretario di difendersi, è però di tutta evidenza il valore politico di questo caso. Ed è per questo che, in piena libertà e nel rispetto dei regolamenti parlamentari, abbiamo presentato la mozione di sfiducia. Invece di prendersela con me e con il Parlamento, Sgarbi dovrebbe riflettere sul perché nessuno nella sua maggioranza e’ intervenuto lunedì in aula per difendere le sue ragioni. Non si parla di me. Ma di lui. E del suo ruolo.
Per il resto, come diceva Oriana Fallaci, la vendetta è volgare come il rancore. Forse il sottosegretario, invece di usare certi toni sguaiati, attaccando in modo scomposto un'avversaria politica, potrebbe cominciare a difendersi e spiegare le ragioni dei fatti che gli vengono contestati.